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COME L'ACQUA PER IL CIOCCOLATO
COME L'ACQUA PER IL CIOCCOLATO
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Messico, primi anni del '900. Tita de La Garza è la minore delle tre figlie di Donna Elena: Rosaura la maggiore, Gertrude la mediana e Tita la più piccola. Tita nasce prematura sopra il tavolo della cucina, attirata dagli odori del cibo e piangendo per la presenza della cipolla. La madre è fredda e autoritaria e non si occupa di Tita perché, dopo essere rimasta vedova, pensa solo a mandare avanti la fattoria, e per Tita l'unica figura materna è Nacha, la cuoca dalla quale la ragazza impara tutti i segreti della cucina, passione in cui poi riversa tutti i suoi stati d'animo.
Da adolescente, Tita si innamora di Pedro venendo ricambiata. Il suo sogno di sposarlo, però, non può essere esaudito perché la tradizione messicana vuole che la figlia minore debba dedicare la sua vita a occuparsi esclusivamente della madre, durante la vecchiaia. Pedro prende la decisione di sposare Rosaura al solo scopo di avere la possibilità di restare accanto alla sua innamorata. I sospetti di Elena e Rosaura portano la coppia di sposi ad andare a vivere per conto loro, mentre Gertrude fugge di casa con un avventuriero messicano di passaggio. Rosaura e Pedro hanno un bambino, che muore dopo pochi mesi di vita. La notizia lascia indifferente Elena, ma sconvolge Tita e la fa precipitare in una grave depressione, da cui viene salvata grazie alle cure del dottor John Brown, che spinge inoltre Tita a liberarsi dell'assurdo giogo materno.
Elena muore e John e Tita stanno per sposarsi, ma lei non riesce a scordare Pedro e torna alla fattoria. La morte di Elena porta a galla alcuni segreti di famiglia che riguardano Gertrude, mentre Tita e Rosaura si affrontano duramente sui loro contrasti e sull'educazione ricevuta dalla madre: Rosaura ha deciso infatti che la figlia Esperanza, che ha avuto da Pedro, sarà cresciuta come Tita, con lo stesso destino. Dopo diversi anni, Rosaura muore, Esperanza si sposa con il figlio di John e Tita e Pedro sono finalmente liberi di lasciarsi andare al loro amore, ma proprio nel momento più intimo e di maggiore passionalità, la troppa felicità di Pedro lo porta alla morte. Tita, disperata, si suicida subito dopo dandosi fuoco alle guance. A raccontare la storia è la pronipote di Tita, che ha ereditato dalla defunta madre Esperanza il libro di ricette e il diario di Tita.
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