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CRASH CONTATTO FISICO
CRASH CONTATTO FISICO
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A Los Angeles, il detective Graham Waters e la sua partner Ria sono coinvolti in una piccola collisione con un'auto guidata da Kim Lee. Mentre Ria e Kim Lee si scambiano insulti a sfondo razziale, Waters giunge sulla scena di un crimine, dove è stato rinvenuto il corpo di uno sconosciuto ragazzo, morto ed in attesa di venire identificato. Il film torna indietro di 48 ore per ricostruire la precedente catena di eventi.
Anthony e Peter, due giovani neri, rubano la macchina al procuratore distrettuale Rick Cabot e a sua moglie Jean. Mentre gli uomini si allontanano con il SUV, Peter mette sul cruscotto una statuetta di San Cristoforo, il santo patrono dei viaggiatori. I due passano accanto a Waters e Ria, che stanno indagando su un omicidio in un parcheggio di San Fernando Valley, durante il quale un poliziotto bianco sotto copertura, il detective Conklin, ha sparato a un poliziotto nero sotto copertura, il detective Lewis, senza che nessuno dei due sapesse che l'altro era un poliziotto. Una volta a casa, Cabot pensa che l'incidente del furto d'auto potrebbe costargli la rielezione, perché a prescindere da chi si schiererà, perderà il voto dei neri o quello della legge e dell'ordine. Il fabbro ispanico Daniel Ruiz sente Jean, che sospetta che Daniel sia un gangster, chiedere di cambiare di nuovo le serrature, appena installate dall'uomo.
Durante la ricerca del veicolo rubato ai Cabot, il sergente John Ryan ferma un SUV guidato da una ricca coppia di neri, il regista televisivo Cameron Thayer e sua moglie Christine. Pur sapendo che il veicolo non è quello che sta cercando, Ryan ferma la coppia sostenendo di aver visto Christine praticare una fellatio su Cameron mentre lui era alla guida. Durante l'arresto, Ryan perquisisce Christine e la molesta davanti a Cameron. Il collega più giovane di Ryan, l'agente Tom Hansen, osserva inorridito ma non interviene. Hansen si reca dal suo superiore, il tenente Dixon, per denunciare la condotta di Ryan e chiedere il trasferimento. Dixon, un uomo di colore, dice ad Hansen che una denuncia per razzismo danneggerebbe la sua stessa carriera e autorizza il trasferimento a condizione che la condotta di Ryan non venga menzionata. Ryan viene mostrato mentre vive con il padre malato, che non può ottenere l'assicurazione sanitaria. Al telefono, Ryan sfoga le sue frustrazioni sull'amministratrice di colore dell'HMO con cui parla. Quando il perito assicurativo non risponde abbastanza velocemente, Ryan mette in dubbio la sua competenza, affermando come uomini bianchi più qualificati non abbiano ottenuto il suo lavoro grazie all'azione positiva.
Nel SUV rubato, Anthony e Peter investono un uomo di origine asiatica mentre superano un furgone parcheggiato: i due raccolgono il ferito e lo abbandonano davanti a un ospedale. Nel frattempo Waters, che ha una relazione con Ria, litiga con lei quando fa un'osservazione casuale sul fatto che il Messico è il suo paese d'origine, e Ria gli ricorda con rabbia che suo padre è in realtà di Porto Rico e sua madre di El Salvador. Waters va a trovare la madre, che gli chiede di trovare il fratello minore scomparso. In seguito, Ryan si imbatte in un incidente stradale e in un veicolo ribaltato: nel tentativo di salvare il passeggero, Ryan vede che si tratta di Christine, che riconosce l'agente dal loro precedente incidente e che si oppone ferocemente al suo aiuto. Ryan riesce a tirarla fuori dall'auto poco prima che questa venga avvolta da una palla di fuoco. Mentre Christine viene soccorsa dai paramedici, la donna fissa Ryan, il suo molestatore.
Waters viene convocato a un incontro con il procuratore Flanagan, che gli comunica che gli Affari Interni vogliono imprigionare Conklin. Waters ha le prove che Lewis potrebbe essere coinvolto in un traffico di droga, ma Flanagan promette a Waters un lavoro come investigatore capo di Cabot, oltre alla cancellazione della fedina penale del fratello, in cambio della sua collaborazione. In una conferenza stampa, Waters conferma a malincuore che l'omicidio è stato commesso per motivi razziali. Anthony e Peter rubano un altro furgone, che appartiene a Cameron. Cameron reagisce e Peter fugge dalla scena prima che si avvicini un'auto della polizia. Cameron e Anthony si allontanano e ne nasce un inseguimento con Hansen tra gli agenti. Quando la polizia femra il SUV, Hansen riconosce Cameron e, in preda al rimorso per l'arresto precedente, chiede che Cameron venga lasciato andare con un avvertimento. Anthony, che si era nascosto durante lo scambio, viene accompagnato da Cameron a una fermata dell'autobus.
Più tardi, quella sera, mentre Hansen è fuori servizio, raccoglie Peter in autostop. Durante il viaggio Peter si mette le mani in tasca e Hansen, pensando che stia prendendo una pistola, gli spara. Peter crolla a terra morto, rivelando che stava solo cercando la sua statuetta di San Cristoforo. Hansen nasconde il corpo in alcuni cespugli e brucia la sua auto. Waters e Ria arrivano in seguito sulla scena e si scopre che il cadavere è quello di Peter, il fratello di Waters, la cui madre, affranta dal dolore, lo incolpa della morte di Peter.
Anthony si imbatte nel furgone bianco di prima con le chiavi ancora inserite nell'accensione. Ruba il furgone e lo porta in un'officina, dove si scopre che sul retro sono incatenati degli immigrati cambogiani. Il furgone apparteneva infatti a Kim Lee e a suo marito (l'uomo che Anthony e Peter avevano investito per sbaglio), il che significa che erano coinvolti nel traffico di esseri umani. Il proprietario del negozio offre ad Anthony 500 dollari per ogni immigrato, ma Anthony rifiuta: dopo aver portato i cambogiani a Chinatown e averli liberati, passa accanto a un tamponamento. Uno dei conducenti si rivela essere il perito dell'assicurazione con cui Ryan aveva precedentemente discusso, mentre l'altro è un uomo asiatico: tra i due conducenti scoppia uno scambio di insulti a sfondo razziale.
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