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DJANGO UNCHAINED

DJANGO UNCHAINED

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1858, da qualche parte nel Texas. Django, uno schiavo nero di proprietà dei fratelli Speck, viene rintracciato dal dottor King Schultz, un cacciatore di taglie originario della Germania e che fino a cinque anni prima lavorava come dentista. Schultz cerca di acquistare Django ma i fratelli Speck, Dicky e Ace, due mercanti di schiavi, non si dimostrano propensi alla cessione e gli intimano di andarsene: ne segue uno scontro a fuoco, durante il quale uno dei due fratelli, Ace, viene ucciso, mentre l'altro viene costretto a cedere lo schiavo, dopo essere stato ferito gravemente, firmando l'atto di vendita, per poi venire ucciso definitivamente dagli altri schiavi, appena liberati dal dottor Schultz, che si sono ribellati. Il dottore ha bisogno dell'aiuto di Django per riconoscere i fratelli Brittle, dei fuorilegge che sta cercando, garantendo in cambio allo schiavo la libertà e una percentuale sulla taglia.

Durante il viaggio, culminato nell'uccisione dei tre fuorilegge, i due fanno amicizia e Schultz scopre che Django, una volta libero, vuole ritrovare la moglie Broomhilda (dal tedesco Brünnhilde), da cui è stato separato alla piantagione dove lavorava precedentemente. Il dottore, avendo notato nel compare anche un talento naturale con le armi da fuoco e affascinato dalla sua storia, che gli richiama alla mente la leggenda tedesca di Sigfrido, gli propone di fare coppia per l'inverno e di aiutarlo poi in primavera a trovare la moglie.

Con lo sciogliersi delle nevi Schultz scopre che Broomhilda è stata venduta al famigerato e crudele Calvin Candie, uno dei più ricchi latifondisti del Mississippi. Per avere la certezza che l'uomo venda loro la donna, elaborano un piano: si fingono due negrieri in cerca di lottatori mandingo. Schultz approfitta della visita a Candyland, la sontuosa residenza di Candie, per parlare con Broomhilda e metterla al corrente dei suoi piani. Durante la cena i due accettano di comprare un lottatore per l'esorbitante cifra di 12 000 dollari, promettendo di tornare con i documenti in cinque giorni, e Schultz utilizza l'occasione per proporsi di comprare subito anche Broomhilda per poche centinaia di dollari.

Nel frattempo Stephen, il capo della servitù, si è accorto che Django e Broomhilda si conoscono e avverte con discrezione il padrone, intuendo che l'acquisto del lottatore sia solo una copertura per acquistare la donna. Candie, adirato per essere stato ingannato, costringe Schultz a comprare Broomhilda per 12 000 dollari, minacciando di ucciderla qualora l'affare non venisse portato a termine. Il dottore firma l'atto d'acquisto, libera Broomhilda e, uscito dal personaggio di negriero, esprime il suo disprezzo verso Candie. Quest'ultimo, per umiliarlo ulteriormente, esige che Schultz gli stringa la mano per suggellare la vendita. Il dottore si rifiuta di stringere la mano a una persona così spregevole, ma Candie insiste e Schultz, approfittando della situazione, lo uccide sparandogli nel petto; si scatena così un conflitto a fuoco durante il quale il dottore stesso muore e Django, dopo aver ucciso a colpi di pistola diversi uomini di Candie (tra cui il suo braccio destro Butch Pooch e il legale Moguy), si vede costretto ad arrendersi, poiché Broomhilda è stata presa in ostaggio.

Per Django si prospetta la castrazione, quando Lara Lee, sorella di Calvin, approva il suggerimento di Stephen di mandare l'uomo ai lavori forzati nelle miniere di carbone della LeQuint Dickey Mining Company, in cui sarà ucciso dalle disumane condizioni di lavoro. Durante il viaggio Django, con uno stratagemma, riesce a liberarsi e a tornare a Candyland, dove uccide buona parte dei prezzolati agli ordini di Candie e salva la moglie. Con l'atto di vendita, recuperato dal corpo del defunto Schultz, ora anche Broomhilda può fuggire, ma Django ha un'ultima faccenda da sistemare, quindi raggiunge la villa e aspetta che Lara Lee torni dal funerale del fratello assieme ai propri accoliti, per poi ucciderli e gambizzare Stephen, lasciato volutamente per ultimo. Il vecchio schiavo, in totale linea col proprio carattere, anche in punto di morte non implora perdono né pietà, lanciandosi invece in una sequela d'invettive, minacce e insulti che, alla fine, sono messi a tacere solo quando Django lo fa esplodere assieme a tutta la villa.

Così Django e Broomhilda possono finalmente andarsene, da persone libere.

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