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GLI INTOCCABILI

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Nella Chicago degli anni trenta, in pieno proibizionismo, la città è governata dal famigerato e spietato boss mafioso Al Capone, il cui commercio si basa principalmente sul contrabbando di alcool. L'agente del Tesoro Eliot Ness ottiene da parte del segretario del Tesoro Andrew Mellon, su indicazioni del presidente Herbert Hoover, l'incarico di combattere Al Capone organizzando una crociata contro il suo impero economico. Le prime indagini di Ness, una serie di irruzioni nei magazzini dove è nascosta la merce di contrabbando, portano alla scoperta di alcuni casi di corruzione all'interno del dipartimento di Polizia, a causa dei quali le retate di Ness falliscono.

Ness ottiene l'aiuto del saggio Jimmy Malone, incorruttibile poliziotto irlandese, il quale gli consiglia di trovare altri elementi per formare una vera e propria squadra speciale anti-crimine. I due si recano a osservare le esercitazioni di tiro al dipartimento di Polizia, e individuano un possibile candidato nel giovane italo-americano Giuseppe Petri, che ha cambiato il suo nome in George Stone. Il giovane agente, che dimostra un carattere fermo, una mira infallibile, un atteggiamento onesto e un approccio risoluto, riesce a convincerli e viene arruolato. Il quarto membro della squadra è invece Oscar Wallace, un contabile che viene assegnato a Ness da Washington e che tenta di dimostrare la disonestà di Al Capone studiando gli aspetti fiscali e tributari legati all'attività criminale del boss.

La prima azione condotta dalla squadra di Ness ha come obiettivo un ufficio postale dove, secondo una soffiata, sarebbe nascosto il liquore contrabbandato. Mentre Ness perquisisce il posto, Wallace lo informa di aver scoperto che Al Capone non paga le tasse dal 1926. Si tratta di un appiglio legale che potrebbe compromettere l'attività del boss e portarlo addirittura all'arresto. Al Capone, irritato, mette di guardia i suoi alleati durante una cena e uccide il suo scagnozzo che gestiva il magazzino sotto l'ufficio postale colpendolo violentemente con una mazza da baseball. Un aldermanno corrotto tenta di offrire denaro a Ness e ai suoi uomini per far loro abbandonare il caso, ma viene respinto con fermezza. La stessa sera, mentre Ness si reca a casa, incontra Frank Nitti, sicario e braccio destro di Al Capone, che lo minaccia costringendolo a trasferire fuori città la moglie incinta e la loro figlia, per tenerle al sicuro.

In un successivo raid sul confine canadese, Ness e la sua squadra uccidono diversi criminali, riescono a confiscare un grosso carico di whisky destinato a Al Capone e a catturare uno dei suoi contabili, George. I quattro lo conducono a Chicago e lo convincono a collaborare per svelare loro tutti i segreti della banda del boss. Questo fatto farà irritare ulteriormente Al Capone. Infatti, mentre Wallace scorta il prigioniero verso un'auto della polizia, viene sorpreso da Frank Nitti, travestito da agente, che lo uccide insieme al contabile all’interno dell’ascensore della caserma. Il fatto scoraggia Ness, che in preda al dolore e alla rabbia si presenta nell'hotel dove risiede Al Capone e incomincia a provocare il potente boss. I due si fronteggiano con toni accesi e la situazione rischia di degenerare in una sparatoria, ma Malone arriva nella hall e allontana Ness. Malone consiglia a Ness di continuare ad agire nonostante la pressione del procuratore generale che lo spinge a mollare il caso. Ben presto l'agente del Tesoro viene a conoscenza dell'identità del principale contabile di Al Capone, Walter Payne, grazie a Malone che ne scopre il nome picchiando l'ufficiale Mike Dorsett, un agente di polizia corrotto.

Quella notte, Nitti sorprende Malone sulla porta di casa grazie allo stratagemma di un suo scagnozzo, gli spara dal pianerottolo di fronte con un mitra e i due si danno alla fuga. Poco dopo Ness e Stone arrivano per prestare soccorso all'amico, ma troppo tardi: Malone è stato ferito gravemente e qualche istante dopo muore, non prima di aver rivelato ai compagni di aver scoperto che il contabile è in partenza da Chicago con un treno che parte a mezzanotte per Miami. Ness e Stone si recano immediatamente alla Union Station, dove attendono l'arrivo di Payne. Il contabile è scortato da numerosi gangster, e al termine di una feroce sparatoria sulla scalinata della stazione, Ness e Stone riescono a eliminare i criminali e portano via Payne con loro.

Il processo per evasione fiscale ha inizio e Payne testimonia in tribunale contro Al Capone, che corrompe la giuria, pagando una grossa mazzetta. Durante l'udienza, Ness si accorge che Nitti, seduto dietro Al Capone, porta una pistola sotto la giacca e avvisa i poliziotti, che lo conducono fuori dall'aula. Durante la perquisizione, Nitti risulta essere in possesso di una raccomandazione del sindaco di Chicago. Ness si accorge che sulla confezione di fiammiferi del gangster è annotato l'indirizzo di Malone e quindi si rende conto che è stato lui a uccidere l'amico quella notte. Nitti approfitta di un attimo di disattenzione dei presenti per tentare la fuga ai piani superiori, ma viene raggiunto e bloccato da Ness. All'ennesima provocazione verbale di Nitti, che lo canzona, sicuro di farla franca grazie alle sue amicizie potenti, Ness perde il controllo e spinge nel vuoto Nitti dal tetto del palazzo. Il gangster precipita sopra una delle auto parcheggiate nella strada sottostante, sfondandola e morendo sul colpo.

Scoperto, grazie a una nota nella tasca della giacca di Nitti, che i membri della giuria del processo contro Al Capone risultano essere stati corrotti, Ness ottiene dal giudice lo scambio della giuria con quelli di un processo di divorzio, che si sta svolgendo nell'aula accanto. L’avvocato di Al Capone, malgrado le vivaci proteste del proprio cliente, cambia la dichiarazione dell'imputato da "non colpevole" a "colpevole". Il processo si conclude e il boss viene riconosciuto colpevole di evasione fiscale e condannato a undici anni di prigione. Mentre viene portato via, Al Capone risponde a una provocazione di Ness con frasi rabbiose, divenute celebri:[1]

«Ma vattene, non sei niente, sei solo chiacchiere e distintivo!»

Prima di lasciare l'incarico, Ness affida a Stone il medaglione di San Giuda appartenuto a Malone come regalo di addio. Mentre esce dalla stazione di polizia, Ness viene raggiunto da un giornalista che gli riferisce la probabile abolizione del proibizionismo e gli chiede che cosa farà in tal caso. Ness gli risponde: «Andrò a bere un bicchiere».

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