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JUMANJI - DELUXE EDITION

JUMANJI - DELUXE EDITION

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New England, 1869. Due fratelli, Caleb e Benjamin Sproul, si avventurano nel cuore della notte in un bosco e seppelliscono spaventati una misteriosa cassa sotto terra. Quando Benjamin chiede cosa potrebbe accadere a chiunque la ritrovi, Caleb risponde: "Che Dio abbia pietà della sua anima!". Una volta seppellita la cassa, i due fuggono su un carro.

Cento anni dopo, nel 1969, il dodicenne Alan Parrish scappa dai bulli del quartiere e si rifugia nella fabbrica di scarpe di suo padre Sam. Qui incontra un suo amico, l'operaio Carl Bentley, che gli mostra un prototipo di scarpa da ginnastica da lui stesso realizzato. Alan danneggia accidentalmente un nastro trasportatore con la scarpa, ma Carl si assume la responsabilità e viene licenziato. Dopo essere stato picchiato dai bulli, Alan sente fra gli scavi di un cantiere un rullo di tamburi e ritrova la cassa. Aprendola, scopre un misterioso gioco da tavolo chiamato Jumanji, che porta a casa. Quella sera Alan litiga con il padre, che vorrebbe mandarlo in collegio, dopo che i genitori escono per una serata di gala, Alan progetta di fuggire di casa, ma a causa di un imprevisto mostra il gioco alla sua amica Sarah Whittle. Le istruzioni sono semplici: bisogna tirare i dadi per muovere le pedine, i numeri doppi tirano ancora e il primo che arriva alla fine vince. Sarah tira involontariamente i dadi e iniziano a manifestarsi delle caratteristiche inquietanti del gioco: le pedine si muovono da sole e a ogni tiro di dadi una scritta compare nella sfera di cristallo al centro del tabellone, facendo scaturire gli orrori delle foreste amazzoniche e africane nella realtà. Alan effettua involontariamente un secondo tiro e il gioco lo risucchia, informandolo che dovrà restare nella giungla finché non comparirà un 5 o un 8. Subito, perciò, incita Sarah a tirare i dadi, ma lei fugge inseguita da un branco di pipistrelli africani, generati dal gioco al tiro di lei e apparsi nel camino. Il gioco rimane così in sospeso e Alan resta intrappolato nella giungla.

Ventisei anni dopo, nel 1995, la magnifica villa dei Parrish è ormai in rovina. Un giorno una signora di nome Nora Shepherd acquista la casa e va a vivere lì con i suoi due nipoti, Peter e Judy, figli di suo fratello, morto con la moglie in un incidente d'auto in Canada qualche mese prima, i ragazzi sentono strane storie sulla casa tra cui Alan che fu ucciso dal padre e il suo corpo nascosto da qualche parte nella villa, motivo per cui costa poco. I due ragazzini non tardano molto a trovare il gioco in soffitta, guidati dal suono dei tamburi. Peter e Judy cominciano così a giocare a Jumanji, scoprendo anch'essi le caratteristiche che avevano spaventato i precedenti giocatori. Dopo aver fatto apparire uno sciame di zanzare giganti e un branco di scimmie, leggono la seconda parte delle istruzioni, apprendendo che tutto quanto uscito dal gioco scomparirà solo se un giocatore raggiungerà il traguardo pronunciando la parola "Jumanji". Contando di finire in fretta il gioco, decidono di proseguire per far svanire gli animali. Avendo fatto due 1 al tiro precedente, Peter ha diritto a un secondo tiro, che ha come risultato 5. I due ragazzini vengono attaccati da un leone della savana, ma il numero 5 libera dal gioco Alan, ormai adulto, che dopo un duello con la bestia riesce a rinchiuderla in una camera da letto. Alan esce e incontra il suo vecchio amico Carl Bentley, che ora lavora come poliziotto.

Alan, cresciuto e inselvatichito, scopre una città molto diversa da come la ricordava, malandata e in piena crisi dopo il fallimento della fabbrica di suo padre. Insieme a Judy e Peter si reca alla vecchia fabbrica, ormai abbandonata, apprendendo da un barbone che ha chiuso da quando Sam Parrish ha abbandonato l'attività per cercare suo figlio dopo la sua scomparsa, fino alla sua morte, avvenuta nel 1991. Tornati in casa, i tre si accordano sul terminare la partita in modo che le cose tornino alla normalità, Alan non è interessato a continuare e dopo essersi dato una ripulita e fatto barba e capelli, vuole rivendicare la casa, ma i ragazzi lo convincono a aiutarli col gioco. I due ragazzini scoprono però di essersi inseriti nella stessa partita che avevano iniziato Alan e Sarah nel 1969. Infatti, per finire la partita, manca la quarta giocatrice: Sarah Whittle, appunto. La trovano nella stessa casa dove abitava una volta, dove, vivendo nel completo anonimato, tira avanti facendo la sensitiva con lo pseudonimo di Madame Serena. Dopo molti sforzi riescono a convincerla a giocare, dopo che Alan si presenta a lei ovviamente terrorizzata dal gioco. Il tiro di Sarah fa comparire degli enormi rampicanti e piante carnivore velenose; il tiro successivo di Alan evoca invece il suo acerrimo nemico, un malvagio cacciatore di nome Van Pelt (interpretato dal medesimo attore che recita anche la parte del padre di Alan. Esso da giovane vedeva infatti il padre con timore, odiando il suo modo di fare e l'apparente superficialità con cui si curava dei problemi sociali di Alan), che cova un profondo risentimento verso Alan. Superate queste difficoltà, Judy tira i dadi, ed ecco apparire una mandria di bestie impazzite. Nel trambusto, un pellicano ruba il gioco ed il gruppo è costretto a inseguirlo fino al fiume fuori città, dove riescono con qualche difficoltà a riprenderselo.

Nel frattempo, gli animali evocati invadono la città causando incidenti e gettando la popolazione nel panico. Carl, imbattutosi nel gruppo, decide di arrestare Alan capendo che è coinvolto nella faccenda. Alan, durante il viaggio verso la centrale, confida a Carl la sua vera identità e questi lo libera. Intanto, per cercare di finire il gioco, Peter prova a barare, ma questo lo punisce facendolo retrocedere con la pedina, facendogli assumere sembianze scimmiesche. I tre vanno in città, ormai in preda all'anarchia, dove Van Pelt riesce a sottrarre loro il gioco da poter usare come esca per catturare Alan. Inseguendolo in un discount, Sarah e i ragazzi riescono a recuperarlo, mentre l'arrivo tempestivo di Alan e Carl in auto mette temporaneamente fuori gioco il cacciatore. Per maggior sicurezza, Alan ammanetta Carl alla macchina di questo.

I quattro protagonisti così tornano a casa, completamente invasa dai rampicanti, per completare il gioco. Il nuovo tiro di Sarah fa comparire un acquazzone che allaga la casa all'inverosimile e persino un coccodrillo, contro cui il gruppo deve lottare. L'arrivo di Carl e Nora, che aprono la porta venendo investiti dall'ondata che ne fuoriesce, fa svuotare la casa dall'acqua. Il gioco continua in soffitta e ad Alan tocca la maledizione che rende il pavimento come sabbie mobili. Il tempestivo intervento di Judy fa tornare il pavimento alla normalità, incastrando però Alan e Sarah nel pavimento, la donna infatti si riscatta avendolo aiutato stavolta. Il tiro di Peter evoca dei ragni giganti, costringendo i ragazzini a tenerli lontani dagli adulti intrappolati. Nel frattempo però, un fiore dei rampicanti spunta dal pavimento e spara un dardo avvelenato a Judy, che poco dopo si accascia al pavimento e appare in fin di vita. Sarah tira i dadi con la bocca e avviene un potente terremoto che spacca la casa a metà, liberando i due adulti e facendo scappare via i ragni. Alan, caduto nel pian terreno con i dadi in mano, viene raggiunto e sfidato da Van Pelt. Alzando le mani in segno di resa, lascia cadere i dadi che, dopo poco, mostrano il punteggio necessario a farlo vincere: l'uomo, così, riesce a pronunciare l'agognato "Jumanji" prima che Van Pelt gli spari.

Tutto ciò che è stato evocato e distorto dal gioco viene risucchiato in un vortice e contemporaneamente il tempo torna indietro a quando è cominciata la partita: un Alan bambino si ritrova abbracciato a Sarah nel 1969. D’istinto, Alan si riconcilia con il padre, con il quale poco prima aveva avuto un litigio, ammettendo anche la sua responsabilità per aver danneggiato il nastro trasportatore: in questo modo Carl viene riassunto e Sam non intende spedire il figlio in collegio. Dopo aver realizzato di avere ricordi di quanto loro accaduto, Alan e Sarah decidono di buttare il gioco nel fiume e quest'ultima gli confessa il suo amore e lo bacia.

La vicenda si sposta a 25 anni dopo, alla vigilia di Natale del 1994. La casa è addobbata a festa per la tradizionale cena: Alan e Sarah sono felicemente sposati e stanno per avere un bambino. I genitori di Alan sono ancora vivi e Alan ora gestisce con successo l'azienda di famiglia. Tra gli invitati sono presenti anche Nora, Judy, Peter e i loro genitori. Alan e Sarah sono molto emozionati nel rivedere Judy e Peter dopo 25 anni, nonostante questi ultimi chiaramente non li riconoscano, inoltre "salvano" la vita ai genitori dei due fratelli chiedendo in anticipo dei progetti per la fabbrica, in modo che non partano e che non muoiano nell'incidente.

Nella scena finale, due ragazze, mentre passeggiano su una spiaggia, sentono un suono di tamburi provenire dalla scatola di Jumanji, semisepolta nella sabbia.

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