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LA SPADA NELLA ROCCIA
LA SPADA NELLA ROCCIA
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Inghilterra, VI secolo. Il re Uther Pendragon muore senza lasciare eredi ed i cavalieri del regno si preparano a combattere per il trono, tuttavia un prodigio salva il paese dalla guerra: a Londra appare la "spada nella roccia", una spada conficcata in un'incudine, sulla quale c'è una scritta che recita: "Chiunque estrarrà questa spada da questa roccia e da questa incudine sarà di diritto re d'Inghilterra". Molti uomini tentano di estrarla, ma nessuno di loro riesce a smuoverla neanche di un centimetro, ed alla fine la spada prodigiosa viene dimenticata e l'Inghilterra sprofonda nei secoli bui.
Molti anni dopo, un ragazzino orfano di nome Artù, soprannominato Semola per i suoi capelli biondi, è in formazione per diventare uno scudiero. Un giorno di luglio, mentre accompagna il fratello maggiore adottivo Caio in una battuta di caccia, Semola si arrampica su un grosso ramo, ma finisce per cadere addosso a Caio mentre esso si apprestava a colpire un cervo con arco e frecce. Per farsi perdonare, Semola si addentra nella foresta per recuperare la freccia e, dopo averla avvistata, si arrampica su un albero per tentare di prenderla. Il ramo, però, si rompe, e Semola cade giù dall'albero, finendo nella casa del mago Merlino, il quale, essendo dotato di poteri di chiaroveggenza, sapeva che il giovane sarebbe arrivato e lo stava aspettando. Merlino, appassionato cultore di tutte le scienze, ritiene che un ragazzo come Semola debba necessariamente avere un'istruzione accademica e decide di diventare il suo precettore. I due vanno a casa del giovane, un castello gestito da Sir Ettore, padre di Caio e tutore di Semola. All'inizio Ettore non vuole permettere a Merlino di educare Semola, ma poi cambia idea dopo aver visto Merlino evocare una bufera di neve al chiuso e consente al mago di alloggiare nella torre più pericolante e fatiscente del castello. Quella stessa notte arriva un cavaliere amico di Ettore, Sir Pìlade, il quale annuncia che il giorno di Capodanno si terrà a Londra un torneo cavalleresco il cui vincitore sarà proclamato re. Sentendo ciò, Ettore decide di far allenare Caio per il torneo in modo che possa essere nominato cavaliere ed annuncia a Semola che potrà fare da scudiero al fratello se farà bene il proprio dovere.
Il giorno dopo Merlino inizia a istruire il ragazzo. Come prima lezione, i due si trasformano in pesci e nuotano nel fossato del castello per conoscere la fisica. Semola viene improvvisamente attaccato da un luccio affamato e viene salvato da Anacleto, il permaloso gufo di Merlino. Dopo aver ripreso le sue sembianze umane, Semola racconta ciò che è accaduto a lui e a Merlino a Sir Ettore, il quale però non gli crede ed anzi lo punisce per essersi assentato troppo a lungo mandandolo a lavare una montagna di piatti sporchi in cucina.
Mentre Semola sta lavorando, arriva Merlino, che lancia un incantesimo sulle stoviglie in modo che esse comincino a lavarsi da sole e porta con sé il ragazzo per la seconda lezione. I due si trasformano in scoiattoli per conoscere la gravità; Semola viene quasi divorato da un lupo che già in precedenza aveva tentato invano di ucciderlo, ma per fortuna viene salvato da un giovane scoiattolo femmina, che però si innamora di lui; la stessa cosa accade a Merlino con una femmina di scoiattolo più anziana. Mentre quest'ultimo e Semola riacquistano le sembianze umane e si dirigono verso il castello, la cuoca di Sir Ettore trova la cucina incantata e ne rimane inorridita. Merlino fa ritorno e annulla l'incantesimo che aveva fatto sulle stoviglie; Sir Ettore, arrabbiato per il comportamento del mago, lo rimprovera di aver usato la magia nel castello e toglie a Semola il ruolo di scudiero di Caio, sostituendolo con un altro giovane, Polidoro.
Per la sua terza lezione, dopo essersi scusato con il ragazzo, Merlino lo trasforma in un passero e Anacleto gli insegna a volare, dopo esser stato nominato nuovo tutore di Semola a seguito di un battibecco con il padrone. Volando, Semola viene improvvisamente attaccato da un falco e per salvarsi è costretto a volare giù per una canna fumaria, che sfortunatamente è quella della casa della eccentrica ma terribile strega Maga Magò, la cui magia, al contrario di quella di Merlino, è finalizzata al male ed è basata sull'inganno anziché sulla competenza scientifica. Mentre Magò, trasformatasi in un gatto, si appresta a uccidere Semola ancora sotto le sembianze di uccellino, Merlino arriva sul posto e accetta di battersi con la strega in un duello a colpi di magie: i due maghi si trasformano in vari animali tentando di distruggersi a vicenda. Durante il duello, però, Magò infrange le regole da lei stessa stabilite, prima scomparendo e poi trasformandosi in un drago viola (giustificandosi dicendo che aveva proibito quelli verdi, ma non quelli viola). Proprio mentre tutto sembra perduto, Merlino si trasforma nel germe di una malattia di nome Malignalitaloptereosis, con il quale mette la strega fuori gioco infettandola e facendola ammalare, dimostrando come il cervello prevalga sempre sui muscoli.
La vigilia di Natale, Caio viene nominato cavaliere, ma il suo scudiero Polidoro si ammala di orecchioni, pertanto Ettore nomina nuovamente Semola come scudiero del figlio, rendendo il ragazzo molto felice. Merlino però si arrabbia nel vedere che Semola preferisce ancora i giochi di guerra a quelli educativi. Disperato, quest'ultimo gli spiega che, essendo un orfano, non può diventare cavaliere, quindi per lui diventare scudiero è il massimo a cui può ambire e non saprebbe come fare altrimenti per andare avanti nella vita; sentir dire ciò fa arrabbiare ancora di più Merlino, il quale si trasforma in un razzo e vola verso Honolulu (all'epoca non ancora scoperta), gridando "Honolulu arrivo!" e abbandonando Semola e Anacleto.
Ettore, Caio, Pilade, Semola e Anacleto si recano a Londra per il torneo. Prima che la competizione abbia inizio, Semola si rende conto di aver dimenticato la spada di Caio alla locanda, che in quel momento è chiusa per il torneo. In quel momento Anacleto nota la spada nella roccia nel retro di una chiesa e Semola, volendo in qualche modo procurare una spada al fratello, prova a sfilarla dall'incudine e ci riesce senza alcuno sforzo, avverando inconsapevolmente la profezia incisa sull'incudine. Quando Semola ritorna con la spada, Ettore e il cavaliere Black Bart scoprono che si tratta della spada nella roccia e il torneo viene interrotto. Per essere sicuri che sia stato proprio Semola a estrarla, Ettore rimette la spada nell'incudine: il ragazzo, senza alcuno sforzo, estrae nuovamente la spada, stavolta in pubblico.
Tutti i cavalieri gridano "Viva re Artù!" e la folla si inginocchia davanti a lui, primo fra tutti Ettore, che si scusa con Semola per averlo sempre maltrattato, seguito da Caio su incitamento del padre. Semola, incoronato re, si siede nella sala del trono, in compagnia di Anacleto, sentendosi impreparato ad assumersi le responsabilità reali. Dopo aver cercato di fuggire senza successo, re Artù esclama "Come vorrei che Merlino fosse qui!". Proprio in quel momento, Merlino ritorna dalla Honolulu del XX secolo con abiti moderni, che si trasformano subito dopo nella sua solita divisa da mago. Merlino si mostra euforico nello scoprire che Semola è il re che aveva visto nel futuro e dichiara con disappunto di essersi reso conto che il XX secolo non è poi così migliore del Medioevo, ma soltanto "un bel guazzabuglio moderno". Merlino dice al nuovo re di aver visto, sempre guardando nel futuro, che egli guiderà i cavalieri della Tavola rotonda, diventando una figura leggendaria e molto popolare nel cinema e nella letteratura.
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