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LILLI E IL VAGABONDO

LILLI E IL VAGABONDO

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Nella notte di Natale del 1909, in una piccola città del New England, Gianni regala alla moglie Lisa un cucciolo di cocker americano che chiamano Lilli: i due si chiamano tra loro "Gianni Caro" e "Tesoro" e Lilli impara a conoscerli con questi nomi. La cagnetta vive felice e coccolata dalla coppia e ha come amici di quartiere uno Scottish terrier di nome Whisky e un Chien de Saint Hubert di nome Fido. All’opposto della sua esperienza, un cane meticcio (misto schnauzer) randagio di nome Biagio vive la vita giorno per giorno, dormendo a ridosso della ferrovia, mendicando gli scarti dal ristorante italiano della città e proteggendo i suoi amici randagi Gilda (un pechinese) e Bull (un bulldog inglese) dall'accalappiacani.

Col passare del tempo, Gianni Caro e Tesoro iniziano a trattare Lilli piuttosto freddamente; la cosa affligge la cagnolina, ma quando Whisky e Fido vanno a trovarla capiscono che il comportamento dei padroni è dovuto al fatto che Tesoro aspetta un bambino. Mentre i due cercano di spiegare a Lilli cos'è un bambino (seppur in modo evasivo a causa dell’ancor giovane età di Lilli stessa), Biagio, che li ha uditi passando di lì per caso, decide di intromettersi nella loro conversazione, offrendole una prospettiva cinica e pessimistica su ciò che potrebbe attenderla: tutti gli agi e le piccole libertà a cui è abituata come cane da salotto spariranno in favore di maggiori cure e attenzioni per il pupo, perché gli umani non potranno mai più amarla allo stesso modo. Whisky e Fido, non volendo che Lilli si spaventi, si oppongono a tale punto di vista e iniziano a prendere subito in antipatia il randagio, cacciandolo fuori dal cortile, ma nella cagnolina si è ormai insinuato il seme del dubbio.

Lilli vive i mesi successivi della nuova situazione con curiosità, timore e perplessità, non riuscendo ancora a capire esattamente cosa sia successo. Quando il bambino nasce, Gianni Caro e Tesoro glielo presentano, facendole capire che ameranno anche lei comunque, e la cagnetta gli si affeziona subito. Un giorno, la coppia deve assentarsi da casa per qualche tempo e quindi deve affidare l'occupazione della casa, del bambino e di Lilli alla zia di Gianni, Sara. La donna però non sopporta i cani e proibisce a Lilli di avvicinarsi al bambino. Con sé ha portato anche due gatte siamesi, Si e Am, che mettono a soqquadro la casa e fanno ricadere la colpa su Lilli, bullizzandola. Zia Sara porta Lilli in un negozio di animali per acquistarle una museruola, ma la cagnetta fugge e si perde per le vie della città, dove viene attaccata da tre feroci cani randagi. In suo soccorso, per fortuna, accorra Biagio che si batte coi tre cani randagi salvandole la vita; la porta dunque allo zoo della città dove la fa liberare dalla museruola grazie a un castoro. Quella sera, Biagio le mostra come vive "libero senza padroni", consumando con lei una cena italiana a lume di candela che si conclude con il famoso "bacio degli spaghetti". Lilli comincia a innamorarsi di Biagio: i due passano la notte insieme su una collina del parco, ma il giorno seguente, sebbene Biagio le proponga di vagare con lui per il mondo, non può non pensare ai padroni e al bambino a cui badare. Il randagio, seppur dispiaciuto, la accompagna a casa.

Lungo il tragitto, però, Biagio convince Lilli a seguirlo per andare a spaventare delle galline in un pollaio per divertimento, ma vengono beccati dal proprietario che li scaccia a colpi d’arma da fuoco; mentre fuggono, purtroppo, Lilli viene acciuffata dall'accalappiacani e portata al canile. La cagna si sente intimorita e fuori posto in un luogo così tetro e per di più gli altri cani le raccontano delle numerose fiamme che Biagio ha avuto in passato, il che rovina la sua figura agli occhi di Lilli. Alla fine, la cagnolina viene riportata a casa da zia Sara, che però la incatena alla cuccia in cortile come punizione per essere scappata. Poco dopo arrivano Whisky e Fido a farle la corte, convinti che la protezione matrimoniale di uno di loro possa garantirle più sicurezza in futuro: anche Biagio si presenta a casa sua per scusarsi, ma Lilli, furiosa, si confronta con lui sulle storie sul suo conto e il randagio se ne va triste e sconsolato.

Poco dopo, mentre scoppia un temporale, Lilli avvista un ratto che si è inimicata in precedenza cercare d'intrufolarsi nella cameretta del bambino, con intenzioni chiaramente sinistre; la cagnetta abbaia freneticamente, ma zia Sara le ordina di fare silenzio. Per fortuna Biagio la sente abbaiare e si precipita ad aiutarla, entrando in casa e affrontando il maligno roditore nella cameretta del bambino: Biagio riesce a ucciderlo prima che possa aggredire il bambino, ma così facendo fa cadere involontariamente la culla e lo sveglia. Intanto Lilli si libera e corre nella cameretta, in soccorso di Biagio e del bambino. Quando zia Sara arriva, vede entrambi i cani e crede che siano i responsabili: così rinchiude Biagio in un armadio e Lilli nel seminterrato, poi chiama l'accalappiacani perché porti via Biagio e lo sopprima.

Nel frattempo, Gianni Caro e Tesoro tornano a casa dal loro viaggio mentre l'accalappiacani sta partendo. Una volta liberata, Lilli conduce loro e zia Sara vicino al ratto morto, dimostrando la buona azione di Biagio. Dopo aver sentito tutto e aver capito le vere intenzioni di Biagio, Whisky e Fido si pentono di averlo maltrattato e vanno alla ricerca del carro dell'accalappiacani per liberarlo. I due cani abbaiano rumorosamente ai cavalli che, spaventati, si imbizzarriscono e fanno rovesciare il carro. Gianni Caro arriva in taxi con Lilli, la quale si riunisce finalmente a Biagio; nello scontro, però, Fido viene investito dal carro e Whisky, credendolo morto, ulula disperato.

Alla fine, Biagio viene accettato da tutti ed entra a far parte della famiglia di Lilli, ottenendo finalmente un suo collare con la medaglietta. Lilli e Biagio crescono insieme i loro quattro cuccioli, tre simili a Lilli e uno a Biagio; il giorno di Natale, zia Sara manda loro in regalo dei biscotti per cani. Sempre in quel giorno, Whisky va a trovare la famiglia insieme a Fido, miracolosamente salvatosi con una zampa anteriore slogata. Grazie ai cuccioli, Fido ha finalmente un pubblico fresco a cui raccontare le sue vecchie storie, ma si accorge subito di averle dimenticate.

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