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MARY POPPINS 40° ANNIVERSARIO - DOPPIO DISCO
MARY POPPINS 40° ANNIVERSARIO - DOPPIO DISCO
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Londra, 1906.[1] Bert, un uomo tuttofare, è tra le altre cose un uomo orchestra di strada. Una sua buffa esibizione viene interrotta dal vento dell'Est, che gli fa pensare che qualcosa di "strano" stia per accadere. Egli conduce quindi lo spettatore "errante" verso Viale dei Ciliegi, passando davanti all'insolita dimora del puntualissimo Ammiraglio Boom.
Al numero 17 di Viale dei Ciliegi, George Banks, integerrimo bancario di Londra, gestisce la propria casa in maniera ferrea e precisa pretendendo sempre che le cose funzionino perfettamente. Le improvvise dimissioni della governante, tata Katie, causate dai due vivaci figli, Jane e Michael, portano la famiglia Banks a scegliere una nuova governante. Dubitando che la sbadata moglie e suffragetta Winifred sia in grado di trovare per l'ennesima volta una tata efficiente, George fa pubblicare un annuncio sul Times coi requisiti che una governante dovrebbe avere a suo parere. Anche Jane e Michael, rammaricati per il dispiacere provocato al padre, scrivono un loro annuncio nel quale decantano la loro tata ideale: il signor Banks, indispettito, straccia la loro lettera e la getta nel caminetto. I brandelli della lettera, però, a sua insaputa, risalgono magicamente la canna fumaria per poi volare via.
Il giorno dopo, alle 8 in punto, una lunga fila di nuove governanti attende di venire esaminata dal signor Banks. Si alza però d'improvviso un forte vento da est che spazza via tutte le candidate; al loro posto, planando con un ombrello, scende dal cielo la magica tata Mary Poppins, dall'apparenza inappuntabile e gradevole. La donna fa il suo ingresso nella casa presentando come annuncio al quale ha risposto la lettera di Jane e Michael (che ha chiaramente attirato a sé dalla canna fumaria), sbalordendo il signor Banks. In un'inversione di ruoli, sarà proprio Mary Poppins a esaminare il datore di lavoro e a comunicare che farà un periodo di prova di una settimana, per poi decidere se accettare il posto.

Durante il periodo di prova, con grande gioia di Jane e Michael, la benevola magia della tata inizia a pervadere il loro ambiente insegnando loro importanti lezioni, come tramite il gioco "Chi ben comincia è a metà dell'opera", durante il quale Mary Poppins intona la celeberrima canzone "Un poco di zucchero" per aiutare i bambini a capire che gli impegni si possono affrontare anche con gioia. Durante la loro passeggiata verso il parco, incontrano Bert, divenuto un pittore di strada, che li invita a fare una magica gita all'interno dei suoi disegni a gesso: giocheranno su di una giostra carosello, Mary e Bert passeggeranno insieme fino a un piccolo bar dove prenderanno un tè accompagnati da dei pinguini danzanti, parteciperanno a una strana caccia alla volpe e a una corsa con i cavalli, a cui Mary Poppins si classificherà prima.[2] Il divertimento, purtroppo, si interrompe quando la pioggia lava via i disegni dal marciapiede, costringendoli a tornare a casa. I bambini si sono ormai affezionati molto alla tata e vorrebbero che restasse con loro per sempre, ma Mary Poppins fa loro presente che purtroppo dovrà andarsene quando cambierà il vento. Il giorno successivo, fanno conoscenza con Albert, lo strambo zio di Mary, affetto da una forte "ridarella" che lo porta a galleggiare in aria; anche i bambini ne verranno contagiati, con disapprovazione della tata, e finiranno per bere un tè sul soffitto della sua casa.
Le mirabolanti e divertenti iniziative di Mary Poppins nei confronti di Jane e Michael non sono viste di buon occhio dal signor Banks, il quale la rimprovera ritenendo i metodi troppo frivoli e dunque non adatti per i suoi figli: egli vuole che ricevano un'educazione rigida e severa, prendendo come esempio i suoi princìpii e valori. Per questo, con cortese ma abile astuzia, Mary Poppins lo convince a portare con sé i figli a visitare la banca in cui lui lavora, affinché osservino le regole ferree e precise da lui preferite.
Durante il tragitto, i bambini e il padre incontrano presso la Cattedrale di St. Paul la "signora dei piccioni", di cui Mary Poppins aveva narrato loro tramite una ninna nanna. Michael vorrebbe farle la carità donandole i due penny da lui risparmiati, ma George non glielo permette e lo porta in banca come da programma, cercando di convincerlo insieme al direttore, il decrepito signor Dawes Sr., a depositare lì il suo denaro con l'ingannevole promessa che ciò lo farà diventare ricco. Jane e Michael sono spaventati da quel mondo avido e quando Dawes Sr. tenta di impossessarsi dei penny di Michael ne scatta un alterco che fa credere agli altri utenti che la banca non vuole restituire il loro denaro; ciò provoca un vero e proprio assalto agli sportelli, con gli impiegati costretti a chiuderli per evitare che l'istituto vada in bancarotta. I due bambini riescono a fuggire, ancora scossi e impauriti per l'accaduto, ma fortunatamente incontrano Bert, che ora lavora come spazzacamino; l'uomo, con tatto e gentilezza, li spinge a riflettere sul peso delle responsabilità che il loro padre, da uomo adulto, deve penosamente affrontare da solo pur di badare alla propria famiglia. Li riaccompagna così a casa, dove la signora Banks, non avendo tempo per badare ai bambini, lo esorta a lavorare sul loro caminetto; nella curiosità, i bambini vengono aspirati dalla canna fumaria, finendo su per i tetti. Quando a loro si unisce anche Mary Poppins, tutto ciò si trasformerà in una splendida passeggiata notturna sui tetti di Londra; infine, il quartetto verrà raggiunto dagli amici spazzacamini di Bert, tra canti e danze.
Un attacco pirotecnico dell'ammiraglio Boom, che scambia gli spazzacamini per degli ottentotti, obbliga la comitiva a continuare la celebrazione nel salotto di casa Banks, coinvolgendo nelle danze Winifred e le domestiche. Anche George Banks, una volta tornato a casa, viene accolto in trionfo a sua volta dagli amici di Bert; quando poi l'uomo cerca di rimproverare i bambini e la tata, appena gli spazzacamini se ne sono andati, Mary lo zittisce con una non-risposta atta a rammentargli velatamente di non avere abbastanza affetto da dare ai suoi figli. Nello stesso istante, arriva una telefonata dalla banca: George viene ritenuto responsabile per il parapiglia causato quella mattina dai suoi figli e Dawes Sr. lo convoca per fargliene rendere conto.
Capendo che hanno intenzione di licenziarlo, l'uomo si lamenta con Bert che da quando Mary Poppins è arrivata nella loro vita tutto ha iniziato ad andare storto, rovinando la sua tranquilla esistenza. Tuttavia, Bert, che comunque poche ore prima lo aveva difeso agli occhi dei suoi figli, gli fa gentilmente capire che la sua vita era perfetta solo in apparenza. Infatti il motivo per cui ha chiamato Mary Poppins era proprio perché la sua ossessione per il lavoro lo ha portato ad abbandonare Jane e Michael a loro stessi, privandoli di una figura di riferimento e dell'affetto paterno.
Prima che possa dirigersi verso la banca, i figli gli consegnano i due penny risparmiati, scusandosi di avergli procurato tanti guai e sperando che tutto possa sistemarsi. Commosso, il signor Banks si incontra poco dopo con il direttore e tutti i dirigenti. I quali non solo lo licenziano, ma lo umiliano rovinandogli l'uniforme e anche l'ombrello. Quando gli viene chiesto se abbia qualcosa da dire, il signor Banks sorprendentemente si mette a ridere tra lo sconcerto dei suoi colleghi, per poi raccontare al signor Dawes una barzelletta raccontatagli da Michael, consegnargli i penny del figlio e andarsene, dichiarando di essere ora libero di stare con i figli e fare tutte le cose che finora si era vietato, cantando allegramente. Confuso dal comportamento del signor Banks, Dawes Sr. capisce la barzelletta raccontatagli e comincia anche lui a ridere senza controllo, fluttuando in aria come lo zio Albert.
Il vento, nel frattempo, è cambiato e il mattino dopo Mary Poppins si accinge ad andarsene, con immensa tristezza di Michael e Jane, che lei congeda con fare stranamente freddo e distaccato. In quel momento, però, George torna a casa, completamente cambiato. Dopo aver riparato l'aquilone trovato nel parco, esce a farlo volare con la famiglia, insieme a tutti gli altri ragazzi del quartiere, che approfittano della brezza. Lì ritrova anche i dirigenti della banca (anch'essi intenti a dilettarsi nel fare volare gli aquiloni), i quali lo reintegrano dopo la morte del signor Dawes Sr., stroncato dal troppo ridere, dandogli anche una promozione per aver reso così felice, dopo tanti anni, l'ormai defunto direttore.
Mentre Jane e Michael, che finalmente hanno una famiglia unita e felice, fanno volare l'aquilone assieme ai loro genitori, Mary Poppins li osserva prima di partire senza salutarli. La tata è felice di aver riportato la gioia in un'altra casa, sebbene sia triste di doverli lasciare. Librandosi in volo col suo ombrello, prosegue il proprio viaggio per recarsi dove è necessaria la sua presenza, salutata da Bert, che ora vende aquiloni e che confida di rivederla presto.
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