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PINOCCHIO
PINOCCHIO
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Il film inizia con la canzone Una stella cade / When You Wish Upon a Star; finita la canzone, il Grillo Parlante si rivolge al pubblico in veste di narratore ed inizia a raccontare la sua storia, avvenuta tempo fa, riguardo un desiderio che si avvera: la storia di Pinocchio.
Una sera, vagabondando senza una meta precisa, il Grillo Parlante arriva in un piccolo villaggio italiano di fine '800 tra le montagne e il mare, dove entra incuriosito nella bottega del falegname Geppetto, un uomo anziano che vive da solo con i suoi due animali domestici, il gatto Figaro e la pesciolina Cleo. Geppetto sta costruendo un burattino di legno, che, a lavoro concluso, decide di chiamare Pinocchio. Poco prima di andare a dormire, Geppetto esprime ad una stella, chiamata "la stella dei desideri", il desiderio che Pinocchio, che considera come un figlio, possa diventare un bambino vero. Quella stessa notte, mentre tutti dormono, la stella scende dal cielo ed assume le sembianze di una bellissima fata dai capelli biondi e vestita d’azzurro. Esaudendo il desiderio di Geppetto, la fata dona la vita a Pinocchio, trasformandolo in un burattino animato, e gli spiega che se vorrà diventare un bambino vero dovrà dimostrare di essere "bravo, coraggioso e disinteressato" ed imparare a distinguere il bene dal male seguendo la sua coscienza. Quando Pinocchio chiede alla fata cosa sia una coscienza, il Grillo Parlante compare sulla scena mostrandosi per la prima volta al burattino. A questo punto, la fata nomina il grillo come coscienza di Pinocchio, donandogli un vestito elegante al posto del suo vecchio cappotto, promettendogli una lauta ricompensa a missione compiuta. Svegliandosi nel cuore della notte, Geppetto scopre con sorpresa che il suo desiderio si è avverato, quindi tutti si mettono a ballare dalla gioia e a far festa.
Il giorno dopo, Geppetto manda Pinocchio a scuola, come tutti gli altri bambini. Ma lungo la strada, l'ingenuo Pinocchio viene ingannato da due truffatori, il Gatto e la Volpe, che lo invitano ad unirsi allo spettacolo dei burattini che si terrà quella sera al teatro del burattinaio Stromboli detto Mangiafuoco, invece di andare a scuola. Sebbene il Grillo Parlante tenti di riportarlo sulla retta via, Pinocchio si reca allo spettacolo di Mangiafuoco, divenendone l'attrazione principale e riscuotendo un clamoroso successo. Il Grillo Parlante, che ha assistito alla performance di Pinocchio, suppone che il burattino abbia ormai ottenuto la celebrità, perciò sostiene che "gli attori non hanno bisogno di una coscienza", e così se ne va sconsolato.
Dopo lo spettacolo, Pinocchio decide di tornare a casa dal padre, ma Mangiafuoco lo rinchiude in una gabbia: il suo obiettivo è farlo diventare il protagonista assoluto dei suoi spettacoli in giro per il mondo, per poi trasformarlo in legna da ardere una volta diventato troppo vecchio. Intanto, un Geppetto in ansia, non vedendo il figlio tornare a casa, esce di casa per andare a cercarlo, ma senza successo.
Mentre inizia a piovere, il Grillo Parlante nota il carro di Mangiafuoco allontanarsi dal paese e decide di vedere un'ultima volta Pinocchio per augurargli buona fortuna per la carriera; giunto sul posto, il Grillo Parlante scopre il burattino ingabbiato e, dopo alcune spiegazioni, tenta subito di liberarlo, ma invano. Disperato, Pinocchio scoppia a piangere vergognandosi dell'errore che ha fatto e il Grillo Parlante lo consola. Poco dopo, appena smette di piovere, riappare la Fata Azzurra, che chiede spiegazioni a Pinocchio sul perché non sia andato a scuola. Nonostante i consigli del Grillo Parlante, l'imbarazzato burattino le racconta una bugia per nascondere il guaio che ha combinato. Ma ad ogni menzogna, il suo naso cresce sempre di più, fino a diventare lungo come un ramo di un albero. La fata gli spiega che alcune bugie hanno le gambe corte, altre invece hanno il naso lungo. Il pentito Pinocchio promette che sarà buono e onesto da quel momento in poi; sentendo ciò, la Fata Azzurra lo perdona e gli riaccorcia il naso alla sua lunghezza normale e lo libera, avvertendolo però che sarà l'ultima volta che potrà aiutarlo. Subito dopo, Pinocchio e il Grillo Parlante escono furtivamente dal carro dell'ignaro Mangiafuoco per poi dirigersi verso casa.
Nel frattempo, alla Locanda dell'Aragosta Rossa, in una zona nebbiosa del porto, il Gatto e la Volpe festeggiano fumando e bevendo birra insieme al Postiglione, a cui la Volpe racconta con orgoglio il raggiro redditizio nei confronti di Pinocchio, per poi mostrargli con soddisfazione la miserabile somma di denaro che Mangiafuoco ha dato loro in cambio del burattino. Il Postiglione propone loro un lavoro apparentemente ancora più proficuo: ovvero portargli i ragazzi svogliati e disubbidienti in modo che lui li conduca al Paese dei balocchi, un'isola famigerata alla quale l'accesso o qualunque affare inerente ad esso è stato persino proibito dalle autorità. La Volpe sobbalza impaurita alla notizia, temendo cosa potrebbe accadere se venissero scoperti. Il Postiglione dapprima rassicura i due truffatori, per poi terrorizzarli con un ghigno diabolico, rivelando loro che i ragazzi dal Paese dei balocchi non fanno mai più ritorno in forma umana. Subito dopo, l'uomo li obbliga ad eseguire l'incarico.
Prima che Pinocchio e il Grillo Parlante arrivino alla casa di Geppetto, il burattino viene nuovamente ingannato dal Gatto e la Volpe, che lo convincono di essere stressato e che l'unico rimedio sia riposarsi andando al Paese dei balocchi, descritto dalla Volpe come una "terra felice di spensieratezza". Ancora una volta, seppur con maggiore riluttanza e "resistenza" stavolta, Pinocchio si lascia convincere, nonostante gli avvertimenti del Grillo Parlante. Durante il tragitto a bordo della diligenza del Postiglione, il burattino conosce Lucignolo, un ragazzo scaltro, mascalzone e indisciplinato, con cui fa subito amicizia. Anche il Grillo si mette in viaggio verso il Paese dei balocchi, per non perdere di vista Pinocchio.
Arrivati al Paese dei balocchi, Pinocchio, Lucignolo e tutti gli altri ragazzi presenti si gettano in ogni genere di vizio: fracassamento dei mobili, gioco d'azzardo, birra, fumo, dolciumi, giostre ed eccessi di ogni tipo. Il Grillo Parlante raggiunge Pinocchio a notte fonda, quando i divertimenti sono già finiti e le porte sono già state chiuse. Il burattino si trova in una sala da biliardo insieme a Lucignolo in preda all'alcol e al fumo: tentando di far rinsavire Pinocchio, il Grillo ha un forte diverbio con Lucignolo, e così se ne va deluso e arrabbiato. Ma appena raggiunto il molo, il Grillo Parlante scopre con orrore e sgomento che tutti i ragazzi che si trovano al Paese dei balocchi sono destinati a trasformarsi in asini, come giusta punizione per aver disobbedito ai genitori e per non essere andati a scuola, e che in seguito il Postiglione e i suoi scagnozzi vendono come bestie da soma. Nel frattempo, all'interno della sala da biliardo, Pinocchio e Lucignolo stanno facendo una partita: d'un tratto inizia la trasformazione in asino dell'amico, che Pinocchio non può inizialmente comprendere, quando d'un tratto anche Lucignolo si accorge di essersi ormai trasformato emettendo un profondo raglio al posto di una risata e guardandosi successivamente allo specchio. Il Grillo Parlante torna di corsa da Pinocchio, trovandolo già con la coda e le orecchie d'asino, ma per fortuna lo salva facendolo fuggire dall'isola, poco prima che la trasformazione sia completa. Nel frattempo, Lucignolo si è già trasformato distruggendo tutta la sala del biliardo.
Dopo un lungo e stressante viaggio, Pinocchio e il Grillo Parlante arrivano alla casa di Geppetto, ma non trovano nessuno, solo polvere e ragnatele. Poco dopo, appare una colomba che lascia cadere un messaggio ai loro piedi. Leggendolo, i protagonisti scoprono che Geppetto, dopo aver saputo che Pinocchio è stato portato sull'isola del Paese dei balocchi, si è avventurato in mare per andare a cercarlo, venendo però inghiottito da una gigantesca e mostruosa balena. Immediatamente, Pinocchio decide di partire alla ricerca del padre: così, al sorgere del sole, il burattino sale su una scogliera a picco sul mare e si tuffa in acqua con un masso legato alla sua coda d'asino, accompagnato dal Grillo Parlante.
Pinocchio vaga nel fondale marino alla ricerca del padre, incontrando tanti pesci colorati, che nuotano via spaventati quando il burattino chiede loro della balena. Nel frattempo Geppetto, ormai da tempo imprigionato nello stomaco della balena, attende sconsolato di morire di fame o di essere digerito. Ben presto, la balena si sveglia e divora un intero gruppo di tonni per la felicità del vecchio che può finalmente sfamarsi. Anche Pinocchio viene inghiottito, con i pesci catturati. Finalmente, Pinocchio si riconcilia con il padre; anche se sorpreso dalle orecchie e dalla coda da asino di Pinocchio, Geppetto è comunque felice di riavere accanto a sé il suo "omettino".
Geppetto spiega al figlio il destino che lo attende, ma Pinocchio non si arrende e così dà fuoco alla legna e alle sedie lì presenti in modo da indurre la balena a starnutire per farli espellere all'esterno: i due usciranno fuori a bordo di una zattera. Il piano inizialmente funziona, ma sfortunatamente la balena scopre l'inganno e furibonda si getta al loro inseguimento per poi distruggere la zattera con la sua coda. Pinocchio riesce a salvare il padre dall'annegamento trascinandolo a nuoto in una grotta sotto una scogliera e facendo in modo che la balena vi si schianti contro. Geppetto riesce a salvarsi, ma sfortunatamente Pinocchio muore durante il salvataggio.
Finalmente tornati a casa, Geppetto, Cleo, Figaro e il Grillo Parlante piangono sul corpo senza vita di Pinocchio, adagiato sul suo letto. Proprio in quel momento, appare la Fata Azzurra, che avvalorando il sacrificio del burattino come prova del suo essere "bravo, coraggioso e disinteressato", gli ridona la vita, trasformandolo stavolta in un bambino vero tra la gioia della sua famiglia. Mentre il gruppo festeggia, il Grillo Parlante, avendo finito di raccontare la storia al pubblico, esce per ringraziare la fata e viene ricompensato con un distintivo d'oro massiccio che lo certifica come coscienza ufficiale, come da lui desiderato all'inizio dell'avventura.
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