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SCONTRO TRA TITANI
SCONTRO TRA TITANI
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Il film inizia con un'introduzione nella quale viene raccontato che nella notte dei tempi, i potenti Titani si scontrarono con i loro stessi figli, gli Dèi dell'Olimpo. Il più crudele fra di loro, Ade, creò un gigantesco mostro marino per aiutare gli dèi nella battaglia: il Kraken. Dopo aver sconfitto i Titani, Zeus diventò il capo degli dèi, Poseidone il re dei mari mentre ad Ade toccarono, per inganno da parte del fratello Zeus, gli Inferi. Mentre l'Olimpo governava, Ade tramava vendetta contro tutti gli dèi, e specialmente contro i fratelli Zeus e Poseidone.
Un pescatore trova una cassa e, aprendola, trova all'interno la morta Danae con il suo figlio neonato ancora vivo: Perseo. Anni dopo, il pescatore e la sua famiglia hanno ormai cresciuto Perseo, finché un giorno arrivando nelle scogliere di Argo assistono a uno spettacolo incredibile: i soldati di Argo hanno appena demolito la statua raffigurante Zeus. Ade, furioso, inizia a fare strage dei soldati facendo però affondare la famiglia adottiva di Perseo mentre questo, rimasto senza sensi nel tentativo di salvarli, viene recuperato dai soldati sopravvissuti.
Questi lo portano alla reggia di Argo, dove dimorano il re Cefeo e la regina Cassiopea, insieme alla bellissima principessa Andromeda (preoccupata per le continue ribellioni dei genitori contro gli olimpici). Cassiopea si vanta della bellezza di Andromeda offendendo gli dèi, ma la sua superbia viene presto punita con l'ennesima apparizione di Ade, che uccide tutti i soldati e la regina. Il dio ordina che Andromeda venga sacrificata in pasto al Kraken entro dieci giorni o Argo verrà distrutta dal mostro marino. Perseo, riconosciuto come semidio, viene imprigionato alla reggia e torturato da Draco, il generale dell'esercito di Argo, finché non si deciderà circa il fare qualcosa per salvarli.
Nella cella l'eroe viene visitato da Io, che gli racconta del passato di Perseo: anni fa, quando il re Acrisio venne a sapere che Danae era stata ingravidata da Zeus, decise di gettarla in mare chiusa in una cassa con il neonato Perseo. Per questo atto di estrema crudeltà, Zeus fulminò Acrisio deformandolo in un'orribile creatura assetata di vendetta contro il dio: Calibos. Consapevole che è stato generato per fermare i piani di Ade e volendo affrontare il dio per vendicare la sua amata famiglia adottiva, Perseo decide di passare all'azione. Intanto però, in una grotta nascosta sotto la città di Argo, Ade si allea con Calibos, che vive lì da reietto dopo la tramutazione in mostro, affinché questi uccida Perseo.
Nel frattempo, Perseo parte con dei valorosi soldati guidati da Draco, accompagnato sempre da Io. Nella foresta, Perseo riceve doni dall'Olimpo: una potentissima spada forgiata da Efesto e il meraviglioso Pegaso, uno dei cavalli alati di Zeus. Draco dice a due soldati di seguire Perseo ma questi vengono improvvisamente attaccati da Calibos, e vengono brutalmente assassinati. Arrivano altri soldati, e alcuni di questi rimangono uccisi, Draco riesce però a mozzargli una mano e Calibos fugge. Perseo e i soldati sopravvissuti decidono di seguirlo arrivando in un deserto, qui, il sangue di Calibos, intriso della magia che Ade gli ha donato, viene assorbito dalla sabbia e crescono dei giganteschi scorpioni; Perseo e i suoi vengono messi alle strette e un paio di loro vengono colpiti dal micidiale pungiglione degli scorpioni, riescono comunque ad ucciderne alcuni ma, all'arrivo di altri scorpioni ancora più colossali, si trovano in difficoltà. Vengono però aiutati dai Djinn, stregoni del deserto fatti di legno carbonizzato, che domano gli scorpioni giganti. Quando però Perseo si avvicina ai Djinn, la pelle sul braccio si inizia a bruciare: Ade ha avvelenato il ragazzo per mezzo del morso che Calibos gli ha inflitto poco prima. Draco lo esorta a pregare gli dèi, nello specifico proprio suo padre Zeus, se vuole guarire; Perseo però, dopo aver subito la morte della sua famiglia, causata appunto dagli dèi, rifiuta: Draco, per avvertirlo, lo sgrida e lo minaccia. La sera stessa, Sheikh Suleiman, il capo degli Djinn, si introduce nella tenda di Perseo e lo cura; i soldati aggrediscono la creatura che, dopo aver preso in ostaggio uno dei soldati, spiega di essere loro amico. Infatti, anche gli Djinn si vogliono liberare degli dèi e Suleiman dice di poter accompagnare Perseo e i soldati dalle Streghe dello Stige: queste, sottomesse da Perseo, affermano che l'unico modo di uccidere il Kraken è usare lo sguardo pietrificante della Gorgone Medusa, che vive al di là del fiume infernale Stige.
Perseo e i suoi compagni attraversano lo Stige grazie a Caronte e alla moneta che Zeus ha donato al figlio durante il loro primo incontro successivo al colloquio con le tre Graie. Arrivati nell'antro di Medusa, Io, invece, dovrà rimanere fuori, poiché, dopo la maledizione inflitta da Atena, l'unica consolazione per la Gorgone è divenuta quella di non poter fare del male alle donne, a cui è impedito l'accesso al suo tempio. All'interno, mentre stanno girovagando, delle frecce feriscono Draco e uccidono due dei soldati. Il gruppo, quindi, si divide. Due soldati incontrano Medusa e rimangono pietrificati. Perseo e il Djinn, invece, vengono inseguiti dalla Gorgone: Perseo assiste alla cattura di Sheikh Suleiman che, lasciando sorpresa Medusa, che non riesce a pietrificarlo, in quanto immune al suo potere, si fa saltare in aria, distraendo la Gorgone. Questa si scontra con Perseo, raggiunto da Draco, che, allo stremo delle forze, gli offre il suo ultimo aiuto prima di rimanere anch'egli pietrificato. Alla fine l'eroe la decapita con la spada prendendo la sua testa, con la quale può uccidere il Kraken. La vittoria si tramuta però in dolore quando Io viene assassinata da Calibos, improvvisamente sopraggiunto in quel luogo remoto. Perseo duella con Calibos, uccidendolo. Poco prima di spirare, Calibos riacquista le sembianze di Acrisio, si rivolge a Perseo come suo figlio e gli chiede di non diventare come gli dei. Perseo assiste alla sua morte, per poi salire in groppa a Pegaso e andare a salvare Argo, incoraggiato dall'amata Io, prima che spiri tramutandosi in polvere dorata portata via dal vento.
Intanto sull'Olimpo Ade, potenziato con la paura degli uomini, riesce a spodestare Zeus, per iniziare a portare l'inferno sulla terra e invocare il Kraken, che inizia a distruggere Argo ma si ferma allorché Andromeda viene legata da uno stuolo di cittadini invasati per essere offerta in sacrificio al mostro. Perseo, dopo un rocambolesco scontro aereo contro le Arpie di Ade, riesce a pietrificare il Kraken con lo sguardo di Medusa: il mostro marino si tramuta in pietra per poi frantumarsi in mille pezzi, e nel caos generale Perseo perde la testa di Medusa in mare. Ade infuriato attacca Perseo, ma questi, col supporto di suo padre Zeus, lo esilia dal mondo dei vivi con la spada forgiata da Efesto, intrisa dei fulmini del padre degli dèi. Indebolito, Ade sprofonda negli Inferi: l'Olimpo, gli dèi e gli umani sono così salvi.
Zeus si reca dal figlio per offrirgli un posto sull'Olimpo, come aveva già fatto nel corso del loro primo incontro, ma l'eroe rifiuta nuovamente la proposta, preferendo rimanere sulla terra e vivere come un uomo, sebbene adorato comunque come un dio, per via delle sue imprese leggendarie. Rassegnato, suo padre si congeda offrendogli un ultimo dono: la resurrezione della sua amata Io, così che possano vivere insieme.
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