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WE WERE SOLDIERS - DOPPIO DISCO

WE WERE SOLDIERS - DOPPIO DISCO

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Dopo la sconfitta francese in Indocina, gli Stati Uniti si preparano a intervenire in Vietnam. Il comandante del Primo Battaglione del 7º Reggimento Cavalleria, 1ª Divisione Cavalleria (Aeromobile), Hal G. Moore è un ufficiale di lunga esperienza militare che con le sue truppe si accinge a combattere per la prima volta in Vietnam. Il film illustra (come in Full Metal Jacket di Stanley Kubrick) dapprima l'addestramento dei soldati e poi il trasferimento sul teatro degli scontri, in particolare nella valle del fiume in secca Ia Drang.

Prima di partire per il Vietnam Moore fa un discorso al suo battaglione:

«Non vi posso garantire che vi riporterò tutti vivi a casa, ma giuro solennemente davanti a voi e a Dio onnipotente che al momento di combattere io sarò il primo a scendere sul campo di battaglia e sarò l'ultimo ad abbandonarlo. E non mi lascerò nessuno di voi alle spalle. Vivi o morti vi giuro, ritorneremo tutti insieme a casa. E che Dio mi aiuti.»

Durante l'ultima notte trascorsa a Fort Benning, dove gli ufficiali si sono trasferiti con le proprie famiglie prima della partenza, viene celebrata una festa a cui partecipano i vertici militari. In quel frangente, Moore scopre da un suo superiore che la sua unità è stata rinominata 1º Battaglione del 7º Reggimento Cavalleria: lo stesso del Generale Custer che era stato duramente sconfitto a Little Big Horn. Inoltre, siccome il presidente Lyndon B. Johnson non aveva dichiarato lo stato d'emergenza nazionale, il battaglione di Moore sarebbe stato ridotto dei suoi soldati più anziani e meglio addestrati, circa un terzo del suo organico.

L'azione passa dunque alla battaglia e mostra con cura l'organizzazione delle forze vietnamite e il loro capo che, dall'interno di un bunker sotterraneo, dà gli ordini e coordina i movimenti della sua divisione, circa 4000 uomini.

La battaglia è violentissima e gli uomini di Moore periscono in gran numero ma, grazie all'intervento dell'aviazione, riescono ad aver la meglio sulle truppe vietnamite.

La fine delle ostilità, durate tre giorni, sembrerebbe suggerire che gli Stati Uniti abbiano vinto la battaglia; in realtà non fu così, poiché nessuna delle due parti raggiunse pienamente il proprio obiettivo e, relativamente all'esito della guerra, gli scontri si conclusero sostanzialmente con una situazione di stallo.

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